
Videodrome (1983, David Cronenberg)
Data di uscita: 4 febbraio 1983
Regista: David Cronenberg
Sceneggiatura: David Cronenberg
Budget: 5,952 milioni USD
Casa di produzione: Filmplan International, Canadian Film Development Corporation, Famous Players, Guardian Trust Company
Fotografia: Mark Irwin
Con James Woods, Debbie Harry, Sonja Smits, Peter Dvorsky, Leslie Carlson
Descrizione
Toronto si erge nella notte come una foresta di antenne, mentre il segnale di Videodrome pulsa nelle viscere della città come un parassita elettronico. Max Renn vaga per le strade come un profeta involontario dell'apocalisse digitale, gli occhi già velati dalle prime allucinazioni biomeccaniche.
Nicki Brand emerge dall'etere radiofonico come una sirena post-moderna, la voce vellutata che nasconde un'anima affamata di estreme sensazioni. Il suo rossetto scarlatto brilla come sangue sotto le luci al neon, mentre sussurra promesse di piaceri perturbanti.
L'appartamento di Max diventa camera delle meraviglie tecnorganiche. Il televisore respira e pulsa come un organo trapiantato, mentre le videocassette si contorcono con movimenti peristaltici. La realtà si piega come nastro magnetico malato, mentre la "Nuova Carne" germoglia dalle ferite della psiche.
L'Archivio O'Blivion custodisce verità registrate su nastri infiniti, labirinto di schermi dove ogni immagine è porta verso un nuovo delirio. La pancia di Max si apre come un fiore osceno di carne e circuiti, mentre la sua mente naviga tra onde di statica e visioni profetiche.
Il finale esplode in un'apoteosi di metamorfosi: Max abbraccia la sua trasformazione come un martire tecnologico, mentre la colonna sonora di Shore tesse un sudario sonoro fatto di frequenze inquietanti e armonie distorte.
Giudizio critico
Cronenberg realizza un'opera visionaria sulla simbiosi tra uomo e media, anticipando con inquietante lucidità l'era digitale. Attraverso un linguaggio visivo che fonde body horror e filosofia McLuhaniana, il film esplora i territori più oscuri dell'inconscio tecnologico. La performance febbrile di Woods e gli effetti speciali organici di Baker creano un'esperienza cinematografica che trascende il genere horror per diventare profezia sulla mutazione dell'esperienza umana nell'era della comunicazione di massa.