Vacanze di Natale (1983, Carlo Vanzina)

Data di uscita: 22 dicembre 1983 (Italia)

Regista: Carlo Vanzina

Musiche: Giorgio Calabrese

Casa di produzione: Filmauro

Con Christian De Sica, Jerry Calà, Stefania Sandrelli, Riccardo Garrone, Claudio Amendola


Descrizione

Cortina si staglia contro un cielo d'inverno come una cartolina patinata, mentre la neve cade silenziosa sui sogni di grandezza dell'Italia rampante. Le Dolomiti osservano impassibili la commedia umana che si consuma ai loro piedi, testimoni di pietra di un'epoca di eccessi dorati.

Billo volteggia tra i tavoli del piano bar come un pavone spennacchiato, la sua voce stonata si mescola al tintinnio dei bicchieri di cristallo mentre «Maracaibo» risuona come un mantra tribale degli anni '80. Il suo fascino da discount seduce come un profumo contraffatto, ma funziona.

La famiglia Covelli porta la sua romanità cafona come un'insegna al neon in una galleria d'arte, mentre Mario emerge dalla Garbatella come un antropologo involontario catapultato in una tribù di sciatori griffati. Le loro vite si intrecciano sulla neve come tracce di sci mal disegnate.

Il Grand Hotel diventa palcoscenico di una commedia dell'arte moderna, dove maschere sociali danzano un valzer grottesco. Costruttori arricchiti e cameriere ambiziose, yuppies e borgatari, tutti recitano la propria parte in questa rappresentazione di un'Italia che sogna in grande e pensa in piccolo.

La notte di Capodanno esplode come un tappo di spumante agitato troppo a lungo. La festa diventa un vortice di lustrini e desideri, mentre l'alba si avvicina portando con sé la promessa di nuovi arrampicamenti sociali.

Giudizio critico

Vanzina fotografa con spietata ironia il boom economico degli anni '80, creando il prototipo del cinepanettone. Attraverso una galleria di personaggi stereotipati ma riconoscibili, il film diventa documento sociologico di un'Italia in trasformazione. La regia leggera e i dialoghi sagaci trasformano quello che poteva essere solo un prodotto commerciale in uno specchio deformante ma veritiero della società italiana del tempo.

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