
Top Secret! (1984, Jim Abrahams, David Zucker, Jerry Zucker)
Data di uscita: 8 giugno 1984 (Stati Uniti)
Registi: Jim Abrahams, David Zucker, Jerry Zucker
Casa di produzione: Paramount Pictures
Con Lucy Gutteridge, Omar Sharif, Val Kilmer, Raymond J. Barry
Descrizione
La Germania Est degli anni '50 si materializza come un dipinto surrealista, dove le epoche si sovrappongono in un valzer temporale impazzito. Nick Rivers irrompe in questo teatro dell'assurdo come un Elvis Presley catapultato in un romanzo di Le Carré, il suo ciuffo ribelle sfida la gravità quanto la logica della trama.
Le scene si susseguono come in un cabaret febbricitante: combattimenti subacquei si trasformano in balletti acquatici al rallentatore, mentre mucche con stivali osservano la scena con sguardo bovino da critico d'arte. La libreria rotante diventa un vortice di nonsense architettonico, dove le leggi della fisica si piegano come elastici troppo tesi.
Omar Sharif appare e scompare come un prestigiatore distratto, mentre Nick naviga in un mare di spionaggio accidentale, dove ogni porta nasconde un'altra porta, probabilmente collegata a una mucca travestita da spia. Le canzoni esplodono come fuochi d'artificio linguistici: "Skeet Surfin'" si mescola a melodie tedesche in un frullato sonoro che farebbe girare la testa a Wagner.
L'intrigo internazionale si dipana come un gomitolo impazzito, ogni filo narrativo si annoda a un altro in una danza che sfida ogni logica. Nick si muove attraverso questo labirinto di specchi deformanti, dove ogni riflesso nasconde una battuta e ogni battuta nasconde un universo parallelo di riferimenti cinematografici.
Giudizio critico
I fratelli Zucker e Abrahams orchestrano una sinfonia del caos dove la parodia diventa arte pura. La loro regia trasforma ogni genere cinematografico in un pretesto per esplorare i limiti dell'assurdo. Kilmer brilla in un ruolo che richiede il tempismo di un comico e il fascino di una rockstar, mentre il film stesso diventa un manuale di comicità stratificata che ricompensa visioni multiple. Un caleidoscopio di follia controllata che ha ridefinito i confini della commedia demenziale.