The Last of Us Parte II - L’Ultimo Passo nell’Oscurità 

La vendetta è una bestia che si nutre di ricordi, che mastica le ossa del passato fino a ridurle in schegge taglienti. Ellie e Abby lo scoprono sulla propria pelle, mentre il destino le trascina in una spirale di violenza senza fine.

Joel Miller, contrabbandiere diventato padre putativo di Ellie, viene brutalmente assassinato da Abby Anderson e il suo gruppo, membri del Fronte di Liberazione di Washington, una fazione militare che controlla ciò che resta di Seattle. La sua morte non è rapida: ogni colpo di mazza è studiato per infliggere il massimo dolore, mentre Ellie, immobilizzata, è costretta a guardare il suo mondo disintegrarsi.
Il dolore si trasforma in ossessione, l'ossessione in odio. Quando Tommy, anch'egli in cerca di vendetta per la morte del fratello, le dice di aver scoperto dove si trova Abby, Ellie lascia la comunità di Jackson insieme a Dina, la donna che ha imparato ad amare sotto le luci soffuse di una festa, per attraversare un paese in rovina.

Seattle la accoglie come una tomba aperta, dove ogni edificio nasconde potenziali assassini. Il Fronte di Liberazione controlla le strade, ma nelle ombre si muovono anche i Serafiti, una setta religiosa che vede nell'epidemia una punizione divina.
Mentre Ellie lascia una scia di sangue dietro di sé, Abby porta il peso della sua vendetta consumata. Aveva ucciso Joel per vendicare suo padre, Jerry Anderson, il chirurgo che avrebbe potuto creare un vaccino dal cervello immune di Ellie, ma che Joel aveva ucciso per salvarla. La morte di Joel non le ha portato pace, solo un vuoto più profondo.
Le loro strade si intrecciano con altri sopravvissuti, ma soprattuto coi ricordi di cià che di bello hanno perso lungo la strada. Amori, momenti di pura felicità ricavati in mezzo a una terra arida di sentimenti. Dina rivela di essere incinta, portando in grembo il figlio di Jesse, loro amico di Jackson, ma scopre anche il grande segreto di Ellie: lei è immune al Cordyceps. Abby invece trova uno scopo inaspettato proteggendo Lev e Yara, giovani Serafiti in fuga dalla loro stessa gente. Soprattutto Lev, rifiutato dalla comunità per la sua identità di genere, risveglia in lei un'umanità che credeva perduta.

Ma la spirale di violenza non si arresta. Ellie uccide gli amici di Abby uno dopo l'altro: Owen, Mel, Nora. Ogni morte la segna più profondamente, mentre Dina osserva impotente la sua discesa nell'abisso.

Nel teatro abbandonato di Seattle, lo scontro è inevitabile. Jesse muore in un istante. Tommy perde un occhio. La furia di Abby è quella di una tempesta scatenata. Più forte, più addestrata, più determinata, scaraventa Ellie contro le assi come se fosse una bambola di pezza. Le ossa scricchiolano, il respiro si spezza. Ogni colpo è preciso, devastante, carico di tutto il dolore accumulato per la perdita dei suoi amici.

Dina interviene disperatamente per proteggere Ellie, ma Abby la immobilizza con facilità brutale. La preme a terra con violenza, la lama del coltello brilla sinistra contro la gola di Dina. Ma è l'intervento di Lev a spezzare la catena dell'odio. Abby esita. E alla fine, lascia andare l'odio che la stava controllando.

Dopo lo scontro nel teatro, Ellie cerca di ricostruire una parvenza di vita. In una fattoria isolata, lei e Dina crescono il piccolo JJ, figlio nato dall'amore tra Dina e Jesse. Le giornate scorrono tra il lavoro nei campi, le notti insonni col bambino, i tentativi di dimenticare. Ma i fantasmi non dormono mai.

Le cicatrici di Ellie sono più profonde della carne. Gli incubi la tormentano, le mani tremano quando stringe il fucile durante i turni di guardia. Dina la osserva, cercando di tenerla ancorata al presente con il suo amore paziente.

Ma il passato bussa alla porta con il volto segnato di Tommy. Il fratello di Joel, ora cieco da un occhio e zoppicante, porta con sé non solo le sue ferite ma anche la notizia che cambierà tutto: ha trovato Abby. Le sue parole sono come veleno che risveglia il dolore sopito, riaccendendo quella fiamma che Ellie aveva cercato di soffocare. Nonostante le suppliche di Dina, nonostante la promessa di una vita insieme, Ellie parte.

A Santa Barbara, la California è un paradiso corrotto dal sole impietoso. Qui trova Abby prigioniera dei Rattlers, spietati schiavisti che hanno fatto della tortura la loro firma.

Le onde si infrangono sulla battigia mentre Ellie e Abby si affrontano nell'acqua bassa. Ellie stringe la gola di Abby, sentendo sotto i polpastrelli il pulsare della vita che vuole spezzare.

E poi, un ultimo ricordo.

Lei e Joel, sulla veranda, fianco a fianco, appoggiati alla balaustra. Lui le aveva detto che, se potesse tornare indietro, rifarebbe tutto. Lei, invece, gli aveva confessato che voleva perdonarlo, ma non sapeva se ci sarebbe mai riuscita, perché Joel le aveva portato via la possibilità di scegliere, ma anche quella di dare un senso alla sua esistenza. Il peso di quella scelta, l'ombra di ciò che Joel le aveva tolto, l'angoscia di ciò che avrebbe potuto essere. Forse è stato l'amore per Dina ha permetterle di capire le scelte di Joel, ma il desiderio di vendetta si esaurisce in un attimo.

Le mani di Ellie si allentano. Abby si libera, ansimante, e striscia verso Lev. Ellie la osserva andarsene, lasciandosi cadere nell'acqua, svuotata.

Quando torna alla fattoria, trova solo il silenzio. Dina se n'è andata, portando con sé il bambino e i sogni di normalità. Le sue dita mutilate non possono più suonare la chitarra, ultimo legame con l'uomo del viaggio infinito. Ma nel vuoto di quella casa abbandonata, trova finalmente la forza di lasciare andare il passato. Compie l'ultimo passo verso l'oscurità. O forse, verso qualcosa di nuovo.

Nero d'Ombra


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