Superman III (1983, Richard Lester)

Data di uscita: 17 giugno 1983 (Stati Uniti)

Regista: Richard Lester

Budget: 39 milioni USD (2009)

Casa di produzione: Warner Bros.

Paese di produzione: Regno Unito, Stati Uniti d'America

Con Margot Kidder, Christopher Reeve, Richard Pryor, Jackie Cooper, Marc McClure


Descrizione

Metropolis si staglia contro un cielo di cristallo, mentre l'Uomo d'Acciaio volteggia tra i grattacieli come un dio inquieto. La città pulsa di vita elettronica, un cuore artificiale fatto di circuiti e ambizioni corrotte.

Superman porta il peso della sua doppia natura come una croce moderna. La kryptonite sintetica scorre nelle sue vene come veleno dolce, mentre Richard Pryor danza sul confine tra genio e follia, hacker per caso in un mondo di giganti. Il male si insinua nell'anima dell'eroe come ruggine sull'acciaio, trasformando il paladino della giustizia in un antieroe che raddrizza la Torre di Pisa per puro capriccio.

Smallville emerge dalla nebbia dei ricordi come un'oasi di purezza. Lana Lang porta con sé il profumo dell'innocenza perduta, mentre i campi di grano ondeggiano come mare dorato sotto il sole del Kansas. Ma la tecnologia chiama, vorace come un dio pagano che pretende sacrifici in codice binario.

Lo scontro finale diventa una danza vorticosa di pixel e pugni. Superman combatte contro il suo lato oscuro in un balletto di violenza stilizzata, mentre un supercomputer impazzito tesse trame di caos digitale. La colonna sonora di Moroder pulsa come il battito cardiaco di un cyborg febbricitante.

La redenzione arriva come alba dopo una notte di tempesta. L'eroe ritrova la sua strada attraverso il labirinto dell'identità, mentre Metropolis assiste al ritorno del suo salvatore, ammaccato ma invitto.

Giudizio critico

Lester orchestra una sinfonia dissonante dove commedia e dramma si fondono in un esperimento audace. Il film oscilla tra satira tecnologica e studio sul dualismo morale, creando un'opera che sfida le convenzioni del genere supereroistico. Nonostante alcuni effetti speciali datati, la performance di Reeve e l'audacia narrativa trasformano quello che poteva essere un semplice sequel in un commento sorprendentemente profondo sulla natura dell'eroismo nell'era digitale.

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