Scusate il Ritardo (1983, Massimo Troisi)

Data di uscita: 10 marzo 1983 (Italia)

Regista: Massimo Troisi

Casa di produzione: Yarno Cinematografica

Distribuzione in italiano: Cineriz

Fotografia: Romano Albani

Con Giuliana De Sio, Lello Arena, Massimo Troisi, Lina Polito, Franco Acampora, Olimpia Di Maio


Descrizione

Napoli respira attraverso i suoi vicoli come un organismo vivente, mentre Vincenzo si muove tra le sue strade con la grazia incerta di chi porta il peso dei propri dubbi come una croce quotidiana. La città pulsa di vita, tra i panni stesi che danzano al vento e l'odore di caffè che si insinua tra i bassi.

Anna appare nella sua vita come un'apparizione, più luminosa del sole che si riflette nel golfo. I loro incontri si susseguono con la cadenza irregolare delle onde che si infrangono su Mergellina, mentre Vincenzo combatte la sua battaglia contro l'indecisione cronica che lo paralizza.

«Piacere... Io ero u tierz de la classe...», balbetta lui, e le parole escono come note stonate da una chitarra scordata. La sua esistenza precaria si dipana tra bancarelle di calzini e sogni rimandati, mentre la madre Assunta veglia su di lui con l'apprensione di una Madonna laica.

Le stazioni della Circumvesuviana diventano cattedrale laica dove si celebra il rito dell'attesa. Patrizia, la sorella, dispensa saggezza popolare come se fossero confetti di un matrimonio infinitamente rimandato. La città intera partecipa al suo corteggiamento esitante, testimone paziente di un amore che avanza con la lentezza di una processione.

Vincenzo brandisce il suo ritardo esistenziale come una bandiera, trasformando l'indecisione in arte. Ma sotto la superficie della sua apparente immobilità, scorre un fiume di emozioni profonde come il mare di Posillipo.

Giudizio critico

Troisi realizza un capolavoro di umorismo esistenziale, dove la napoletanità diventa chiave di lettura universale della condizione umana. La sua regia, apparentemente casuale come una conversazione da bar, nasconde una raffinata costruzione narrativa. La sua performance naturale e i dialoghi brillanti creano un ritratto indimenticabile dell'eterno indeciso, trasformando le nevrosi personali in poesia cinematografica.

Informativa privacy Cookie Policy

link a facebook link a instagram link a youtube