Sanremo 2025: Tra il Papa, il Pop e il Populismo Canoro
Sanremo è l'ultimo rito collettivo di un'Italia che ha abolito i roghi in piazza ma continua a bruciare il buon gusto in diretta nazionale. Un po' come Nerone che suona la cetra mentre Roma va a fuoco, qui abbiamo Carlo Conti che sorride mentre il Festival si trasforma in un circo emotivo degno di un talent show per anime perse.

Il Papa Come Ospite Speciale: Sanremo o Concilio Vaticano III?
Papa Francesco si materializza in video, e per un attimo ho pensato che stessero beatificando Carlo Conti in diretta. "La guerra è sempre una sconfitta", dice il Pontefice. Sacrosanto. Ma se vogliamo parlare di guerre possiamo discutere di quella tra la tonalità giusta e certi cantanti che sembrano in trincea contro le note?
E mentre il Papa parla di pace, il Festival risponde con Noa e Mira Awad che cantano "Imagine", perché l'originalità è morta e sepolta sotto le macerie del playback. Ma non importa, l'Ariston applaude con la solennità di un'assemblea condominiale che vota l'aumento della quota mensile.
Voto: 8 per l'intento, -273,15 (zero assoluto) per la prevedibilità.



Jovanotti: L'Highlander della Musica Italiana
Lorenzo Jovanotti, il Peter Pan della canzone italiana, fa il suo ingresso con l'energia di un uomo che ha appena sniffato il manuale della positività tossica. Salta, balla, inciampa ma non cade (peccato, sarebbe stato il momento più autentico della serata).
Poi arriva il momento serio: la chiamata ad Amadeus, il grande assente. "Ama, ti senti tradito?", gli avrebbe chiesto. La risposta è stata "No, ti voglio bene", ma avrei pagato per sentire un "Sì, Lorenzo, e ti maledico fino alla settima generazione".
Voto: 7 per la tenacia, 9 per la faccia di bronzo, 4 per il copione.
Fedez e il Cosplay da Demone Emo
Fedez si presenta con le pupille dilatate da lenti a contatto nere, perché niente dice "sono un artista serio" come un look rubato a un adolescente in crisi esistenziale. Canta "Battito", che suona come il battito delle palpebre di uno che si sta addormentando.
E mentre il pubblico applaude, io ripenso a quell'antico detto latino: "De gustibus non est disputandum", che tradotto in sanremese significa: "Se la gente ha applaudito Il Volo per dieci anni, non possiamo più sorprendersi di nulla".
Voto: 5 per la performance, 10 per il coraggio di uscire di casa conciato così.
Achille Lauro: Il Punk che Scrive Lettere come un Romanziere Ottocentesco
Achille Lauro, l'uomo che ha trasformato la blasfemia in strategia di marketing, questa volta manda una mail ai giornalisti raccontando la sua adolescenza difficile. Hotel di periferia, auto usate come letto, la solitudine, il dolore. Insomma, sembra la trama di un romanzo russo dell'800, ma con più autotune.
Nobile intento, certo, ma a Sanremo suona come il discorso di un candidato politico che cerca di far piangere il pubblico prima di chiedere il voto.
Voto: 9 per la prosa, 6 per la sottigliezza, 3 per l'originalità.
La Top 5: Un'Orchestra di Scelte Bizzarre
Alla fine della serata, il verdetto si abbatte sul pubblico come la mannaia della Storia sui Borboni: i migliori sono Brunori SAS, Giorgia, Lucio Corsi, Simone Cristicchi e Achille Lauro.
Brunori SAS è sempre una garanzia, Giorgia è intoccabile, ma Achille Lauro continua a essere il figlio illegittimo di Renato Zero e un concept album di David Bowie. Il risultato? Una classifica che sembra il frutto di un algoritmo impazzito.
Voto: 7 per la qualità media, 9 per il caos.
Conclusione: Sanremo è l'Oppio del Popolo, ma ci Piace Così
Sanremo è il rito pagano di un'Italia che non ha più santi da venerare ma ancora qualche popstar da idolatrare. Un gigantesco baccanale mediatico, dove il Papa parla di pace, Gerry Scotti distribuisce abbracci, e Fedez cerca disperatamente di sembrare edgy.
E io? Io bevo il mio bicchiere di Barbera, guardo il Festival come si guarda una città sotto assedio, e sorrido. Perché alla fine, Sanremo è l'unica guerra che perdiamo volentieri, ogni anno.
Voto Finale: Sanremo è come un bicchiere di grappa alle quattro del pomeriggio: sai che non dovresti, ma lo fai lo stesso.
Libero Cacchio, con un fegato ormai compromesso e pronto alla seconda serata.