Rusty il Selvaggio (Rumble Fish, 1983, Francis Ford Coppola)

Data di uscita: 21 ottobre 1983 (Stati Uniti)

Regista: Francis Ford Coppola

Case di produzione: American Zoetrope, Universal Pictures, Zoetrope Studios

Adattato da: Rumble Fish

Con Mickey Rourke, Matt Dillon, Dennis Hopper, Nicolas Cage, Diane Lane, Diana Scardwid


Descrizione

Tulsa emerge dalle ombre in un bianco e nero tagliente come vetro infranto. Le strade deserte risuonano del rombo di motociclette lontane, mentre il tempo scandisce il suo ritmo implacabile attraverso orologi che dominano ogni angolo della città.

Rusty James si muove per le strade come un principe decaduto. Il suo volto giovane nasconde una fame antica, un desiderio bruciante di eguagliare la leggenda del fratello maggiore. Il Motorcycle Boy, interpretato da un Rourke magnetico, porta addosso il peso di una corona che nessuno gli ha mai chiesto di indossare.

Nell'appartamento fatiscente, Dennis Hopper barcolla tra le stanze come un profeta ubriaco, dispensando perle di saggezza annegate nell'alcol. I pesci siamesi combattenti nuotano nelle loro vasche, prigionieri di una guerra senza fine, mentre la macchina da presa li coglie in rare esplosioni di colore che squarciano il monocromo.

Steve e Smokey gravitano nell'orbita di Rusty, testimoni del suo tentativo di afferrare una gloria che appartiene a un'epoca morente. La violenza esplode nelle strade come una danza rituale, accompagnata dalle percussioni ipnotiche di Copeland che sembrano il battito cardiaco della città stessa.

Il finale si consuma in un crescendo di disillusione. Il mare, mai visto prima, si apre davanti a Rusty come una promessa di libertà. Le onde cancellano le tracce di un passato che non può più essere emulato.

Giudizio critico

Coppola trasforma il romanzo di S.E. Hinton in una sinfonia visiva che trascende il genere del teen movie. Attraverso una fotografia espressionista e un uso rivoluzionario del suono, crea un'opera d'arte che parla di eredità, tempo e il prezzo dell'adorazione. Il film rimane un esempio unico di come lo stile possa elevarsi a sostanza, dove ogni inquadratura è un quadro e ogni scena una poesia visiva sulla fine dell'innocenza.

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