Quando Venezia rapì le reliquie di San Marco con un trucco geniale

Nel IX secolo, Venezia era una città in ascesa, ma per competere con le grandi potenze del tempo serviva qualcosa di più di una flotta mercantile e di una posizione strategica. Serviva prestigio religioso, qualcosa che facesse della Serenissima un centro di culto e di potere.

E quale miglior modo per ottenerlo se non rubare le spoglie di un santo famoso?

Così, nel 828 d.C., due mercanti veneziani misero in atto uno dei furti più audaci della storia: trafugarono il corpo di San Marco Evangelista da Alessandria d'Egitto e lo portarono a Venezia con un trucco davvero… ingegnoso.

Una missione (quasi) impossibile

All'epoca, le reliquie erano una risorsa politica ed economica di enorme valore. Avere il corpo di un santo significava attirare pellegrini, donazioni e prestigio. San Marco era il patrono di Alessandria, ma secondo una leggenda, prima di morire, avrebbe desiderato che le sue spoglie riposassero a Venezia.

I veneziani decisero di prendere la leggenda alla lettera e inviarono due mercanti, Bono da Malamocco e Rustico da Torcello, per "recuperare" le reliquie.

Il trucco del maiale

I due riuscirono a corrompere i monaci custodi della tomba e a trafugare il corpo, ma c'era un problema: i controlli doganali musulmani. Portare via il corpo di un santo non era cosa da poco, e se fossero stati scoperti, probabilmente non sarebbero tornati vivi a Venezia.

La soluzione? Nascondere il corpo sotto strati di carne di maiale.

All'epoca, i funzionari musulmani evitavano di toccare la carne di maiale, considerata impura. Quando aprirono le casse per un'ispezione, furono accolti da un odore nauseante di carne suina in decomposizione. Inorriditi, richiusero rapidamente tutto e lasciarono passare il carico senza ulteriori domande.

L'arrivo trionfale a Venezia

Quando le reliquie giunsero a Venezia, la città organizzò una grande celebrazione. Il doge ordinò la costruzione di una chiesa all'altezza del nuovo patrono della città: la Basilica di San Marco, che divenne il cuore religioso e politico della Serenissima.

Il simbolo del leone alato, attributo di San Marco, divenne l'emblema di Venezia, e la città si consacrò come una delle potenze più influenti del Mediterraneo.

Ma le reliquie sono davvero quelle di San Marco?

Qui la faccenda si complica. Nel 1063, durante i lavori di restauro della basilica, le reliquie scomparvero misteriosamente. Dopo giorni di panico, un prete ebbe una visione che indicava il punto esatto in cui scavare: miracolosamente, il corpo fu ritrovato.

Ma c'è un problema: Alessandria sostiene che le vere spoglie di San Marco siano ancora lì, e che i veneziani abbiano rubato… qualcun altro.

Chi dice la verità? Difficile dirlo. Ma una cosa è certa: Venezia ha trasformato un audace furto in una leggenda che ha cambiato la sua storia per sempre.

Maurizio Potenza

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