Paura nella Città dei Morti Viventi (City of the Living Dead, 1980, Lucio Fulci)

Data di uscita: 11 agosto 1980 (Italia)

Regista: Lucio Fulci

Musica composta da: Fabio Frizzi

Serie cinematografiche: Trilogia della morte

Lingue: Inglese, Italiano, Serbo

Anno: 1980

Con Catriona MacColl, Carlo De Mejo, Christopher George, Venantino Venantini, Fabrizio Jovine 


Descrizione

A Dunwich, dove la morte striscia tra le strade come un'epidemia, Fulci orchestra una sinfonia macabra che trasforma l'orrore in arte viscerale. Il tessuto stesso della realtà si lacera quando un prete apostata spalanca le porte dell'inferno con un gesto definitivo.

Mary Woodhouse, medium dall'intuito affilato come una lama, si ritrova catapultata in un incubo dove le sue visioni diventano l'unica bussola nel caos. Al suo fianco, il giornalista Gerry trasforma la ricerca della verità in una discesa negli abissi del soprannaturale.

La città diventa teatro di un'apocalisse dove i morti emergono dalle tenebre con fame atavica. «Gli occhi! Gli occhi!» diventa il grido straziante di chi assiste all'impossibile, mentre John-John Robbins attraversa questo inferno con la resilienza di un veterano.

«I morti stanno tornando alla vita!», annuncia un testimone, mentre la popolazione si assottiglia come neve al sole. Il sangue sgorga, gli organi si disperdono nell'aria fetida, e la colonna sonora di Frizzi avvolge ogni scena in un sudario sonoro di puro terrore.

Mary e Gerry affrontano l'orrore in un crescendo di violenza dove ogni certezza si sgretola come terra consacrata profanata.

Giudizio critico

Paura nella Città dei Morti Viventi rappresenta l'apice dell'horror viscerale di Fulci. Il regista trasforma l'eccesso gore in linguaggio poetico, dove ogni effetto splatter diventa metafora della fragilità umana. La fotografia nebbiosa e claustrofobica, unita alla partitura ipnotica di Frizzi, crea un'atmosfera dove il soprannaturale e il corporeo si fondono in un'unica entità terrificante. La performance della MacColl bilancia perfettamente vulnerabilità e determinazione, mentre la regia trasforma ogni scena di violenza in un tableau vivant dell'orrore. Il film si configura come pietra miliare dell'horror italiano, influenzando generazioni di registi successivi con il suo approccio viscerale alla paura.

Informativa privacy Cookie Policy

link a facebook link a instagram link a youtube