Non ci Resta che Piangere (1984, Roberto Benigni, Massimo Troisi)

Data di uscita: 21 dicembre 1984 (Italia)

Registi: Massimo Troisi, Roberto Benigni

Sceneggiatura: Massimo Troisi, Roberto Benigni, Giuseppe Bertolucci

Costumi: Ezio Altieri

Distribuzione in italiano: Cecchi Gori Group, C.E.I.A.D.

Con Amanda Sandrelli, Roberto Benigni, Massimo Troisi, Livia Venturini, Loris Bazzocchi


Descrizione

Un passaggio a livello nella campagna toscana diventa la porta verso l'impossibile. Mario e Saverio, anime smarrite del ventesimo secolo, precipitano nel vortice del 1492, dove il tempo scorre diverso e la storia si piega alle leggi della commedia. Frittole li accoglie nel suo grembo medievale, mentre il sole batte sulle pietre antiche e sui loro volti smarriti.

Le strade polverose del borgo si animano al loro passaggio. Il doganiere, sentinella di un tempo che non è il loro, scandisce il suo mantra ossessivo: «Quanti siete? Un fiorino!». Benigni urla la sua disperazione al cielo toscano, mentre Troisi sussurra le sue riflessioni esistenziali con la cadenza di Napoli.

Leonardo da Vinci emerge dalle nebbie della storia come un genio distratto, mentre i due moderni naufraghi tentano di insegnargli il futuro tra risate e paradossi temporali. La lettera a Savonarola diventa un manifesto dell'assurdo, parole che danzano tra i secoli come foglie impazzite.

Nei vicoli di pietra, sotto cappelli improbabili e vestiti troppo stretti, Mario e Saverio cercano una via di ritorno, mentre il frate ripete il suo memento mori come un disco rotto. Il treno di Leonardo appare come un sogno di metallo nel cuore del Rinascimento, lasciando il pubblico sospeso tra risa e stupore.

Giudizio critico

Benigni e Troisi orchestrano una sinfonia comica che trascende il tempo. La loro regia a quattro mani trasforma la storia in un palcoscenico dove l'anacronismo diventa poesia. Gli interpreti brillano in un equilibrio perfetto tra farsa e filosofia, mentre la sceneggiatura gioca con il passato con l'innocenza di chi sa che il riso è l'unica costante attraverso i secoli. Un film che usa il viaggio nel tempo non come espediente, ma come lente attraverso cui guardare l'eterno teatro dell'umana commedia.

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