Musk e il saluto romano

«SANTI GERARCHI E TUTTI I MARTIRI DELL'ANTIFASCISMO!»

Eccomi qui, Libero Cacchio, con il mio caffè corretto grappa - oggi tredecuplo, che serve un intero alambicco per digerire questa pagliacciata alla Capital One Arena. Il "nostro" Elon Musk, quello che si crede il salvatore dell'umanità con le sue Tesla e i suoi razzi, ha pensato bene di fare il saluto romano davanti a ventimila persone. Come se non bastasse Trump, ora ci tocca pure il suo Goebbels in versione Silicon Valley.

E che dice il genio del male? Che "il futuro della civiltà è assicurato". Certo, come no: tra lui che sostiene l'ultradestra tedesca di AfD e Trump che torna alla Casa Bianca, mi sembra più il prologo di un film dell'orrore che ho già visto negli anni '30.

Lo metteranno pure a capo del "Dipartimento per l'efficienza governativa" - che già il nome fa venire i brividi, sembra uscito da "1984" di Orwell. È come mettere un piromane a capo dei vigili del fuoco, o affidare l'agnello al lupo affamato.

Quando insegnavo Storia ai miei studenti, spiegavo che la Storia non si ripete mai uguale, ma fa le rime. E questa rima mi suona maledettamente stonata.

Vaffanculo, mi verso un altro grappino, che tanto ormai siamo tutti su X a fare il saluto romano digitale.

Libero Cacchio,
(che una volta insegnava Storia, prima che lo allontanassero per aver paragonato certi imprenditori tecnologici a "quei signorotti medievali che costruivano castelli sempre più alti per compensare altro") 

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