
Il mistero del libro che nessuno sa leggere: il manoscritto Voynich
Nel 1912, un mercante di libri antichi di nome Wilfrid Voynich acquistò un codice medievale che avrebbe mandato in tilt generazioni di crittografi, linguisti e perfino la CIA. Un manoscritto di circa 240 pagine, scritto in un alfabeto sconosciuto e arricchito da illustrazioni di piante mai viste, diagrammi cosmologici e scene che sembrano uscite da un sogno allucinato. Il problema? Nessuno, in più di 600 anni, è mai riuscito a decifrarlo.
Un libro senza autore e senza lingua
Il manoscritto porta il nome di Voynich, ma la sua storia è molto più antica. Le analisi al carbonio lo datano tra il 1404 e il 1438, e i primi riferimenti storici lo collegano all'imperatore Rodolfo II di Boemia, che lo avrebbe acquistato nel XVI secolo credendo fosse opera di Ruggero Bacone, un frate francescano noto per la sua passione per la scienza e l'esoterismo. Peccato che non ci siano prove concrete.
A metà del Seicento, il manoscritto appare nelle mani di Athanasius Kircher, uno studioso gesuita che tentò senza successo di decifrarlo. Poi, per secoli, sparisce nel nulla. Riappare solo nel Novecento quando Voynich, appassionato di testi arcani, lo acquista in Italia e lo porta all'attenzione del mondo.

Un testo indecifrabile
Da oltre un secolo, esperti di ogni disciplina hanno provato a svelarne il contenuto. Crittografi della Seconda Guerra Mondiale, informatici della NASA, e persino gli analisti della National Security Agency hanno tentato di decifrarlo. Alcuni pensano sia un linguaggio cifrato, altri una lingua perduta, altri ancora un semplice falso medievale.
Le strane illustrazioni suggeriscono che il manoscritto possa trattare di botanica, astrologia e medicina, ma non esiste alcuna corrispondenza con testi simili dell'epoca. Alcuni studiosi, come il linguista Gordon Rugg, sostengono che l'intero testo possa essere stato generato con schemi casuali, rendendolo un falso ben costruito. Ma allora, chi lo avrebbe scritto? E perché?
Un falso… o una lingua sconosciuta?
Nel corso degli anni, le teorie più assurde si sono moltiplicate:
- Opera di Leonardo da Vinci? No, troppo antico.
- Un codice segreto degli alchimisti? Possibile, ma senza prove.
- Un linguaggio alieno? Affascinante, ma improbabile.
- Un'elaborata truffa medievale? L'ipotesi più accreditata.
Nel 2019, un ricercatore britannico annunciò di aver tradotto alcune parole legandole a una lingua romanza estinta, ma la comunità scientifica rimane scettica.
Un enigma senza soluzione
Oggi, il manoscritto Voynich è conservato nella Biblioteca Beinecke di Yale, e il mistero rimane intatto. Un testo che sfida la logica, una scrittura che sembra avere una struttura linguistica ma non corrisponde a nessuna lingua nota, e illustrazioni che sembrano volerci dire qualcosa… ma cosa?
Forse non lo sapremo mai. Oppure, un giorno, qualcuno troverà la chiave per decifrare il libro più enigmatico della storia.
Maurizio Potenza