Miriam si Sveglia a Mezzanotte (The Hunger, 1983, Tony Scott)

Data di uscita: 12 agosto 1983 (Italia)

Regista: Tony Scott

Musiche: Denny Jaeger, Michel Rubini

Adattato da: The Hunger

Casa di produzione: Metro-Goldwyn-Mayer

Con Catherine Deneuve, David Bowie, Susan Sarandon, Cliff De Young, Dan Hedaya, Bessie Love


Descrizione

New York degli anni '80 si erge nella notte, un monolite di vetro e acciaio dove i neon tingono di porpora le strade deserte. Nell'Upper East Side, un palazzo art déco nasconde i suoi segreti dietro vetrate istoriate e porte di mogano lucido.

Miriam Blaylock si muove nell'oscurità del suo regno con l'eleganza di secoli passati. Il suo volto d'avorio non tradisce il peso dei millenni, mentre i suoi occhi custodiscono memorie di imperi dimenticati. John, il suo compagno, scopre che l'eternità ha un prezzo: il suo corpo perfetto inizia a decomporsi, tradendo la promessa di giovinezza eterna.

Nel suo laboratorio asettico, Sarah Roberts studia i misteri dell'invecchiamento, ignara che la risposta camminerà presto attraverso la sua porta. L'attrazione tra lei e Miriam cresce nell'ombra, nutrita da sguardi furtivi e promesse sussurrate. Il desiderio si mescola alla paura, mentre la razionalità scientifica si sgretola davanti all'evidenza dell'impossibile.

L'appartamento dei Blaylock diventa una cripta dorata dove il passato non muore mai davvero. In soffitta, bare di cristallo custodiscono amanti di secoli passati, testimoni silenti di un amore che divora e consuma. Le note dei Bauhaus riverberano tra le pareti come un requiem moderno, mentre John si dissolve in un'agonia elegante.

Sarah cede infine al richiamo dell'eternità, ma scoprirà che l'immortalità è una gabbia dorata da cui non c'è fuga.

Giudizio critico

The Hunger trasforma il vampirismo in metafora della decadenza degli anni '80. Scott, al suo debutto, crea un'opera visionaria dove lo stile diventa sostanza. La fotografia di Stephen Goldblatt trasforma ogni scena in un quadro preraffaellita immerso nel neon, mentre le performance di Deneuve, Bowie e Sarandon elevano il materiale oltre i confini del genere horror. Un film che seduce attraverso l'estetica più che attraverso la narrazione.

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