
Level-Up: Una mamma che non vuole crescere
«Il tesssoro nascosto dei libri per bambini»
Mi guardo intorno nella libreria, tra copertine luccicanti e illustrazioni perfette. C'è qualcosa che manca, però. Qualcosa che il mio cuore di lettrice fantasy cerca disperatamente tra quelle pagine troppo ordinate. Dove sono finiti i draghi che ruggiscono nelle notti di tempesta? Dov'è l'epica battaglia tra bene e male che fa tremare le fondamenta della Terra di Mezzo?
E soprattutto - mi chiedo mentre sistemo gli occhiali sul naso - dov'era Gondor quando... ok, forse sto divagando. Ma è più forte di me. Cresciuta a pane e romanzi fantasy, mi ritrovo a trasformare ogni storia in qualcosa di più grande per mia figlia. Cappuccetto Rosso diventa un'avventuriera che sfida maledizioni piratesche, e non è raro che le fiabe classiche si mescolino con draghi e spade magiche nei nostri racconti della buonanotte.
Poi è arrivato il momento di Tolkien. Il Silmarillion riposa sul comodino come un antico tomo di saggezza, e mia figlia - curiosa come una giovane hobbit - mi guarda con occhi spalancati: «Mamma, è il libro degli alberi?»
«No tesoro, questo è Il Signore degli Anelli»
«Di cosa parla?!»
Ed eccomi qui, occhiali sistemati in modalità narratrice epica, pronta a iniziare: «Ti narrerò una storia: tutto ebbe inizio con la forgiatura dei Grandi Anelli...»
Da quel momento, il nostro salotto si è trasformato nella Terra di Mezzo. «Mamma, giochiamo al Signore degli Anelli?» è diventato il nostro mantra quotidiano. «Ma il cattivo si chiama Mauro?» chiede lei, facendomi sorridere. «No, tesoro, Sauron» «Ah ok, allora io faccio lui!»
E così oggi, 25 marzo 3019 della Terza Era, io, nobile elfa del Bosco Atro, sono caduta in battaglia. L'Oscuro Signore di Mordor (alias mia figlia) mi ha sconfitta, e ancora una volta non sono riuscita a gettare l'Unico Anello (la mia fede nuziale) nell'Orodruin, il Monte Fato (un cassettone ribelle pieno di calzini disaccoppiati). I miei occhi elfici, nonostante i mistici occhiali, hanno fallito nel prevedere il pericolo.
Ma in fondo va bene così. Qualcuno deve pur fare il cattivo, no? E poi Sauron non è un cattivo qualunque - era un Maiar, praticamente una divinità Ainur, il preferito di Melkor... e lei è la mia cattiva preferita.
Vale Q.
