
Laguna Blu (The Blue Lagoon, 1980, Randal Kleiser)
Data di uscita: 5 luglio 1980 (Stati Uniti)
Regista: Randal Kleiser
Sequel: Ritorno alla laguna blu
Adattato da: La laguna azzurra
Anno: 1980
Casa di produzione: Columbia Pictures
Con Brooke Shields, Leo McKern, Christopher Atkins
Descrizione
In un paradiso tropicale dove la natura detta le regole dell'iniziazione sentimentale, due adolescenti naufraghi scoprono il risveglio dei sensi. Emmeline, interpretata da una Brooke Shields più selvaggia di una foresta vergine, e Richard, con Christopher Atkins che incarna l'innocenza primordiale, diventano protagonisti involontari di un esperimento sociale estremo.
L'isola si trasforma in un laboratorio di educazione sentimentale dove uno squalo fa da improbabile guardiano morale. La natura stessa orchestra questa sinfonia ormonale: i cocchi cadono con tempismo sospetto, mentre le scimmie offrono lezioni di anatomia più esplicite di un manuale illustrato.
«Come nascono i bambini?» echeggia tra le palme come una domanda al vento, mentre i cambiamenti fisici generano confusione. «Non so cosa mi stia succedendo!» esclama Richard, alle prese con i primi tumulti della pubertà nel suo bassoventre.
La fotografia accarezza i corpi adolescenti con pudica malizia, mentre Basil Poledouris tesse una partitura musicale che ondeggia come le maree della laguna. Il "Theme from The Blue Lagoon" avvolge ogni scena in un abbraccio sonoro sensuale.
L'arrivo della civiltà spezza questo incanto primordiale, lasciando la giovane coppia alla deriva su una barca, novelli genitori in un oceano d'incertezze.
Giudizio critico
Laguna Blu rappresenta un esperimento audace nel cinema coming-of-age, dove Kleiser tenta di bilanciare innocenza e sensualità in un equilibrio precario. Il film, nonostante le polemiche sulla giovane età dei protagonisti, riesce a catturare la genuina confusione dell'adolescenza attraverso la metafora dell'isolamento. La fotografia paradisiaca e la colonna sonora di Poledouris creano un'atmosfera onirica che ammorbidisce gli spigoli di una narrazione potenzialmente controversa. L'opera rimane un documento significativo del cinema anni '80, dove la scoperta della sessualità viene filtrata attraverso una lente romantica e naturalistica, anche se oggi alcune scelte registiche potrebbero sollevare più di qualche perplessità etica.