La Terrazza (1980, Ettore Scola)

Data di uscita: 8 febbraio 1980 (Italia)

Regista: Ettore Scola

Sceneggiatura: Ettore Scola, Agenore Incrocci, Furio Scarpelli

Anno: 1980

Costumi: Ezio Altieri

Musiche: Armando Trovajoli

Con Ombretta Colli, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Jean-Louis Trintignant, Marcello Mastroianni


Descrizione

Su una terrazza romana che si fa teatro naturale di confessioni e nevrosi, Scola orchestra una sinfonia di anime alla deriva. L'élite culturale italiana si riunisce per un rito collettivo dove ogni portata serve da pretesto per dissezionare fallimenti e aspirazioni.

Amedeo, incarnato da un Tognazzi che mastica amarezza insieme ai bocconi, cerca nel cibo un conforto che la vita gli nega. Gassman, nei panni di Mario, declama le sue frustrazioni con la gravità di chi sa di recitare il proprio requiem professionale. Trintignant-Enrico mormora filosofemi come preghiere laiche, mentre il Luigi di Mastroianni naviga tra le donne come un naufrago aggrappato all'ultima tavola della giovinezza. Reggiani dipinge con Sergio un ritratto della depressione così magistrale da far sembrare leggera la tragedia greca.

In questo vortice maschile di ego feriti, la Sandrelli attraversa la scena come un lampo di vita in un cielo plumbeo. Gli intellettuali di sinistra, con le loro certezze fragili quanto cristallo veneziano, intrecciano dialoghi dove il cinismo fa da condimento a ogni frase.

«Siamo tutti dei falliti», proclamano questi commensali, mentre la notte romana avvolge le loro confessioni in un mantello di stelle indifferenti.

Giudizio critico

La Terrazza rappresenta l'apice della commedia all'italiana che si fa dramma esistenziale. Scola dipinge un affresco impietoso della borghesia intellettuale, utilizzando la cena come dispositivo narrativo per svelare le crepe nell'edificio delle certezze ideologiche degli anni '80. Il cast stellare offre interpretazioni di raffinata complessità, mentre la sceneggiatura bilancia magistralmente humor e disperazione. Il film si configura come una pietra miliare del cinema italiano, dove la critica sociale si fonde con l'analisi psicologica, creando un'opera che trascende il suo tempo per parlare ancora oggi della crisi dell'intellettuale contemporaneo.

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