
La Casa Stregata (1982, Bruno Corbucci)
Data di uscita: 4 marzo 1982 (Italia)
Regista: Bruno Corbucci
Casa di produzione: Intercapital
Costumi: Giulia Mafai
Distribuzione in italiano: Cineriz
Effetti speciali: Antonio Corridori
Con Renato Pozzetto, Gloria Guida, Lia Zoppelli, Fernando Cerulli, Rita Forzano, Yorgo Voyagis
Descrizione
Roma si stende languida sulla via Appia, dove il presente si intreccia con un passato di maledizioni e amori incompiuti. Una villa antica custodisce segreti millenari tra le sue mura screpolate, mentre il destino tesse la sua tela beffarda.
Tutto inizia con Giorgiovat e Candizza, amanti dannati da una maledizione più pesante del marmo delle catacombe. La loro storia, cristallizzata nel sale come un antico reperto, attende pazientemente il momento del riscatto.
Mille anni dopo, il destino si diverte a rimescolare le carte: Giorgio Allegri emerge dalla nebbia padana, ragioniere preciso come un orologio svizzero ma con la fortuna di un gatto nero sotto una scala traballante. Al suo fianco, Candida splende di una bellezza intoccabile, letteralmente, grazie a una maledizione che trasforma ogni tentativo di intimità in una commedia degli equivoci.
La villa sulla via Appia li attira come una trappola dorata, mentre Omar, fantasma saraceno reincarnato in un cane filosofo, osserva divertito il ripetersi della storia. I fenomeni paranormali si susseguono come numeri di un varietà soprannaturale: piscine che si svuotano come lavandini capricciosi, torte nuziali che sfidano la gravità.
Il matrimonio si trasforma in una danza di frustrazioni e desideri repressi, mentre la maledizione gioca con i protagonisti come un burattinaio sadico. Persino una rapina in banca diventa occasione per una metamorfosi improbabile, con Pozzetto che si tinge di un verde più improbabile di un semaforo in tilt.
Il finale esplode in una pioggia d'oro e desideri finalmente realizzati, mentre il cane Omar commenta la vicenda con la saggezza cinica di chi ha visto mille anni di follie umane.
Giudizio critico
La Casa Stregata rappresenta un esempio unico di commedia soprannaturale all'italiana. Con un budget modesto, il film miscela sapientemente elementi horror, commedia e romanticismo, creando un cocktail surreale che anticipa tendenze cinematografiche future. L'opera di Corbucci, pur nei suoi eccessi, resta una testimonianza preziosa della capacità del cinema italiano di giocare con i generi mantenendo una sua identità distintiva.