Il Migliore (The Natural, 1984, Barry Levinson)

Descrizione

L'America profonda si distende come un campo di grano maturo, mentre Roy Hobbs attraversa la nazione su treni notturni che sibilano come serpenti d'acciaio. Il suo talento grezzo brilla come una stella cadente, mentre la mazza "Wonderboy" pulsa tra le sue mani come un talismano antico.

Harriet Bird emerge dall'ombra come un presagio vestito di bianco, i suoi occhi scuri nascondono promesse di gloria e rovina. Le sue parole scivolano come veleno in una coppa d'oro, mentre il destino tesse la sua tela con fili di ambizione e tradimento.

Gli stadi si ergono come cattedrali moderne, dove il rumore della folla sale al cielo come una preghiera pagana. Roy affronta ogni lancio come un duello medievale, mentre "Wonderboy" fende l'aria con la grazia letale di una spada consacrata. La corruzione striscia negli spogliatoi come un'ombra viscida, ma il suo spirito resta puro come acqua di fonte.

Nel momento finale, quando i riflettori trasformano la pioggia in diamanti liquidi, Roy si erge sul monte di lancio come un re arturiano. La sua mazza diventa fulmine incarnato, squarciando il cielo in un'apoteosi di luce e tuono che fa tremare le fondamenta stesse del gioco.

Giudizio critico

Levinson plasma una favola moderna che trascende il semplice racconto sportivo. La sua regia trasforma il baseball in metafora della redenzione umana, mentre la fotografia di Caleb Deschanel avvolge ogni scena in un'aura quasi mistica. Redford incarna la quintessenza dell'eroe americano, ferito ma mai spezzato. La colonna sonora di Randy Newman eleva il tutto a dimensioni mitologiche, creando un'opera che parla di sport ma racconta l'eterno confronto tra purezza e corruzione.