I ricchi sempre più ricchi
«SANTI USURAI E TUTTI I BANCHIERI DEL PURGATORIO!»

Eccomi qui, Libero Cacchio, con il mio caffè corretto grappa - oggi dodecuplo, che serve un intero distillato per digerire questi numeri da fine dei tempi. Mentre i miliardari si arricchiscono di due milioni di dollari al giorno - al giorno, capite? - metà del mondo sopravvive con meno di sette dollari, che non bastano neanche per un aperitivo a Milano.
Musk, Zuckerberg e Bezos, la santissima trinità del capitalismo digitale, si sono riuniti a Washington per l'incoronazione di Trump come fossero i Re Magi del nuovo millennio. Solo che invece di oro, incenso e mirra, portano in dono monopoli, evasione fiscale e sfruttamento globale.
E la Cina? Ah, la Cina! L'unico posto dove la povertà estrema è diminuita, ma guarda caso quella relativa è aumentata. È come svuotare l'oceano con un cucchiaino mentre qualcuno ci versa dentro una cascata.
Quando insegnavo Storia ai miei studenti, spiegavo che il colonialismo non è mai morto, ha solo cambiato vestito: ora indossa completi da tremila euro e si fa chiamare "libero mercato". Il 36% dei miliardari ha ereditato tutto, come i nobili dell'ancien régime, solo che invece di castelli hanno paradisi fiscali.
E Trump che torna alla Casa Bianca? È come mettere Dracula a gestire una banca del sangue.
Vaffanculo, mi verso un altro grappino, che tanto ormai siamo tutti poveri, tranne quei tremila fortunati che si dividono la torta del mondo.
Libero Cacchio,
(che una volta insegnava Storia, prima che lo allontanassero per aver paragonato l'economia moderna alla Repubblica di Weimar, "solo che invece di stampare marchi, stampiamo miliardari")