Ghosts 'n Goblins

Titolo originale: 魔界村 (Makaimura)
Piattaforma: Arcade, NES, Commodore 64, ZX Spectrum, Amstrad CPC, Amiga, Game Boy Color
Data di pubblicazione: 1985
Genere: Platform, Action
Sviluppo: Capcom
Pubblicazione: Capcom, Elite Systems (conversioni home) 

La Danza Macabra di Arthur

Nel crepuscolo degli anni '80, le sale giochi brillavano di neon e promesse di gloria, e il clangore dei gettoni che cadevano nelle fessure dei cabinati segnava il ritmo di un'epoca. In quel contesto, dominato da astronavi, eroi muscolosi e mondi futuristici, Capcom decise di percorrere una strada diversa. Nel 1985, forgiò un'opera destinata a diventare una leggenda del videogioco: Ghosts 'n Goblins. Non era solo un gioco, ma un racconto gotico fatto di pixel, un'odissea tra il mondo dei vivi e quello dei morti, dove il coraggio di un cavaliere solitario si scontrava con orrori indicibili.

Il titolo originale giapponese, Makaimura – "Villaggio del Mondo Demoniaco" – era già un presagio. I giocatori che si avvicinavano al cabinato venivano accolti da un'iconografia inquietante: un cimitero, una luna piena che illuminava il cielo plumbeo e un cavaliere in armatura pronto a sfidare l'impossibile. Non era solo un invito a giocare, ma una promessa di sofferenza e trionfo, intrecciati in un unico, inestricabile destino.

La Caduta nel Baratro

L'avventura inizia con un'ironia crudele. Arthur, il nostro protagonista, si gode un momento di pace con la sua amata principessa in un giardino sereno. Ma questa tranquillità è solo l'inizio di una tragedia: un demone alato piomba dal cielo, rapisce la principessa e la porta nel cuore di un regno infernale. Arthur, mosso da un amore disperato e dal senso del dovere, si arma e inizia la sua discesa in un mondo che sembra uscito da un incubo collettivo.

Il primo livello si apre in un cimitero, un luogo che non è più un simbolo di riposo eterno, ma un teatro di orrori. Gli zombi emergono dalla terra come eco di vite spezzate, i corvi oscurano il cielo con ali nere, e le lapidi si ergono come moniti di ciò che attende il cavaliere. Ogni passo di Arthur risuona con il peso della sua missione, mentre il giocatore comprende rapidamente che non si tratta di una semplice avventura: è una lotta per la sopravvivenza.

Anatomia di un Incubo

Arthur non è un eroe invincibile. Sin dai primi minuti, il gioco stabilisce una regola crudele: ogni errore si paga caro. La sua armatura, simbolo di forza e protezione, si frantuma al primo colpo, lasciandolo vulnerabile e ridotto a combattere in mutande a cuori. Questo dettaglio, apparentemente comico, in realtà amplifica il senso di precarietà, ricordando al giocatore che Arthur, nonostante il suo coraggio, è umano.

Il sistema di combattimento è una danza di precisione e strategia. Arthur dispone di un arsenale di armi che vanno dalle lance alle torce, dalle daghe agli scudi incantati. Ogni arma ha le sue peculiarità, e il giocatore deve imparare rapidamente a sfruttarle al meglio contro nemici sempre più letali. Le lance fendono l'aria con precisione, le torce illuminano brevemente l'oscurità prima di incenerire i mostri, e le daghe – agili e veloci – diventano spesso l'arma preferita di chi cerca efficienza.

Capcom, nel creare Ghosts 'n Goblins, spinse la tecnologia arcade ai suoi limiti. Ogni livello è un quadro di morte e rinascita, progettato con una cura maniacale per il dettaglio. I movimenti fluidi dei nemici, la varietà delle animazioni e la complessità degli scenari sono il risultato di un lavoro che ha ridefinito gli standard dell'epoca.

Architettura dell'Orrore

Il viaggio di Arthur si sviluppa attraverso sei livelli, ognuno dei quali rappresenta una tappa di una discesa sempre più profonda nell'incubo. Dal cimitero iniziale, si passa a foreste oscure dove gli alberi sembrano vivi, castelli in rovina che grondano storia e disperazione, e infine le viscere dell'inferno stesso. Ogni livello è una sinfonia visiva e tematica, un perfetto connubio tra gotico e orrore.

La colonna sonora, composta da Ayako Mori, è un capolavoro. Ogni livello ha il suo tema musicale, che amplifica l'atmosfera e accompagna il giocatore in questa odissea di morte e rinascita. Il tema del primo livello, in particolare, è diventato leggendario, un inno che ancora oggi viene ricordato e remixato da appassionati di tutto il mondo.

Il Prezzo della Gloria

La difficoltà di Ghosts 'n Goblins è leggendaria. Non è un gioco che si limita a sfidare il giocatore: lo tormenta, lo mette alla prova a ogni passo. Ogni nemico è una minaccia, ogni salto un potenziale errore fatale. Ma è proprio questa difficoltà a rendere il gioco così memorabile. Ogni vittoria, per quanto piccola, è una conquista, e ogni sconfitta è una lezione.

Ma il vero colpo di genio arriva alla fine. Quando il giocatore pensa di aver completato il suo viaggio, scopre che tutto era solo un preludio: per vedere il vero finale, deve ricominciare da capo, affrontando nemici ancora più letali e trappole più insidiose. Questo colpo di scena non è solo una trovata narrativa, ma un test finale di determinazione.

Leggende delle Sale Giochi

Le storie che circondano Ghosts 'n Goblins sono parte integrante della sua leggenda. Si racconta di cabinati con pulsanti consumati fino al metallo, e di giocatori che hanno speso intere fortune in gettoni per completare il gioco. Alcune versioni furono persino censurate in Occidente, considerate troppo inquietanti per il pubblico dell'epoca. Ma è proprio questa fusione di folklore europeo e design giapponese a rendere il gioco universale.

L'Eredità Immortale

L'influenza di Ghosts 'n Goblins si sente ancora oggi. I suoi sequel, come Ghouls 'n Ghosts, hanno perfezionato la formula, ma il titolo originale rimane insuperabile. Giochi moderni come Dark Souls e Cuphead traggono ispirazione dalla sua difficoltà brutale e dalla sua narrazione visiva.

Ghosts 'n Goblins non è solo un videogioco: è un rito di passaggio, un memento mori che ricorda al giocatore la caducità della vita e la gloria che si cela dietro la sofferenza. Arthur, con la sua lancia e il suo cuore indomito, rappresenta l'umanità stessa: fragile, ma capace di affrontare anche gli orrori più grandi con nulla più che una scintilla di speranza.

Sasha Bazzov

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