Excalibur (1981, John Boorman)

Data di uscita: 10 aprile 1981 (Stati Uniti)

Regista: John Boorman

Adattato da: Re Artù e I Cavalieri Della Tavola Rotonda, Il Signore degli Anelli

Musiche: Trevor Jones

Premi: Saturn Award per i migliori abiti di scena

Budget: 11 milioni USD

Con Nicholas Clay, Helen Mirren, Nigel Terry, Nicol Williamson, Liam Neeson, Corin Redgrave


Descrizione

Nella nebbia primordiale dell'Inghilterra antica, dove il confine tra realtà e leggenda si dissolve come rugiada al sole, Camelot si erge splendente. Le sue torri sfidano il cielo plumbeo mentre le armature dei cavalieri riverberano bagliori argentei, trasformando ogni movimento in una danza di luce e acciaio.

Artù emerge dalle brume del mito come un sogno fatto carne, mentre Excalibur pulsa nella sua mano come un cuore di metallo vivo. Merlino si muove tra le ombre del regno come un'entità ancestrale, i suoi occhi brillanti di una saggezza più antica delle pietre di Stonehenge.

L'amore proibito tra Lancillotto e Ginevra brucia come una ferita nel cuore del regno. I loro sguardi si cercano nelle sale dorate di Camelot, mentre l'onore e il desiderio combattono una battaglia più feroce di qualsiasi guerra terrena.

Morgana, interpretata da una magnetica Helen Mirren, tesse i suoi incantesimi nella penombra, seducente come il canto di una sirena in una notte di tempesta. La sua magia scorre nelle vene del regno come un veleno dolce e letale.

Le battaglie esplodono sullo schermo in sinfonie di acciaio e sangue, mentre "O Fortuna" tuona come la voce stessa del destino. Il regno sprofonda nell'oscurità quando Artù, ferito nell'anima, abbandona il suo popolo a un destino di rovina e desolazione.

Lo scontro finale tra padre e figlio si consuma in un crepuscolo eterno, dove la terra stessa sembra piangere per il sangue versato. Excalibur ritorna alle acque mistiche da cui emerse, mentre il ciclo si chiude come un serpente che si morde la coda.

Giudizio critico

Excalibur rappresenta il punto più alto della reinterpretazione cinematografica del ciclo arturiano. Boorman trasforma la leggenda in un'esperienza visionaria dove realismo e misticismo si fondono in un amalgama unico. La fotografia di Alex Thomson crea un medioevo onirico e metallico, mentre le performance del cast equilibrano perfettamente pathos e maestosità. Il film rimane un'opera seminale che ha ridefinito il cinema fantasy, influenzando generazioni di registi successivi.

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