
Delitto a Porta Romana (1980, Bruno Corbucci)
Data di uscita: 30 ottobre 1980 (Italia)
Regista: Bruno Corbucci
Anno: 1980
Casa di produzione: Cleminternazionale Cinematografica Srl
Distribuzione in italiano: Titanus
Paese di produzione: Italia
Con Tomas Milian, Bombolo, Nerina Montagnani, Olimpia Di Nardo, Lino Patruno, Aldo Ralli
Descrizione
Nella Milano dei primi anni '80, dove l'eleganza si misura in vetrine e la malavita veste griffato, irrompe come un tuono in un salotto buono Nico Giraldi, maresciallo romano con la parlata più verace di un mercato rionale del Testaccio. La sua presenza nella capitale meneghina è un terremoto culturale che scuote le fondamenta della Milano da bere.
Un omicidio nell'alta società sconvolge gli equilibri durante la partita Inter-Roma: il cadavere giace come una stonatura in un concerto alla Scala. Venticello, interpretato da un Bombolo con la faccia da mascalzone e il raziocinio di un volatile stordito, si ritrova testimone indesiderato di una passione mortale. Il suo alibi vacilla come un ubriaco all'alba.
Nico, lasciata a Roma la moglie gravida con la nonna sorda come zavorra sentimentale, si precipita a Milano. Le sue indagini procedono in un vortice linguistico dove il romanesco si scontra con il meneghino creando cortocircuiti degni di una seduta dell'ONU in preda a isterie collettive.
L'assassino si rivela essere un primario con una cicatrice sul tallone evidente quanto un faro nella nebbia padana. Milian volteggia tra travestimenti e inseguimenti in pattini per le vie di una Milano fumosa e caotica, spinto dalla fame di giustizia e dal richiamo della cucina laziale.
Il caso si risolve con Nico che sfreccia verso Roma per assistere a un parto che sembra orchestrato da un regista di varietà, lasciando dietro di sé una Milano dove l'alta società si scandalizza e la malavita resta basita davanti all'efficacia del metodo "alla romana". Nasce il suo primogenito: Rocky.
Giudizio critico
Delitto a Porta Romana rappresenta un esempio paradigmatico del filone poliziottesco-comico italiano degli anni '80. Corbucci orchestra una commedia che gioca sullo scontro culturale Nord-Sud con intelligenza e ironia. La performance di Milian, supportata dal doppiaggio magistrale di Amendola, eleva il film oltre il semplice prodotto di genere. Il regista riesce a utilizzare gli stereotipi regionali non come mere macchiette ma come strumenti di satira sociale. La pellicola si inserisce nel filone del cinema popolare italiano riuscendo a mantenere una sua peculiare dignità artistica, nonostante le concessioni al gusto del pubblico più scanzonato.