
Conan il Barbaro (Conan the Barbarian, 1982, John Milius)
Data di uscita: 14 maggio 1982 (Stati Uniti)
Regista: John Milius
Sequel: Conan il distruttore
Scritto da: Robert E. Howard, Edward Summer
Budget: 20 milioni USD
Con Arnold Schwarzenegger, James Earl Jones, Max von Sydow, Sandahl Bergman, Ben Davidson
Descrizione
La Cimmeria si stende desolata sotto un cielo plumbeo, mentre il giovane Conan forgia il proprio destino nella fornace ardente della vendetta. I muscoli si gonfiano al ritmo delle catene della schiavitù, ogni fibra del suo essere temprata come l'acciaio che impara a forgiare.
Arnold Schwarzenegger incarna il barbaro con una presenza fisica che trascende il semplice vigore atletico. Il suo sguardo porta il peso di mille battaglie, mentre il suo cammino attraverso deserti e rovine traccia una mappa di sangue e gloria. La sua evoluzione da schiavo a vendicatore pulsa come una ferita mai rimarginata.
Valeria emerge dalle ombre come una danza di lame e grazia letale, mentre Subotai porta con sé la saggezza delle steppe orientali. Insieme formano una trinità di acciaio e astuzia, legati da un destino più forte del metallo che brandiscono.
Thulsa Doom regna dal suo trono di serpenti e ossessioni, James Earl Jones infonde nel personaggio una regale malvagità che striscia come veleno nelle vene dell'impero. Il suo culto del serpente si avvolge attorno alle menti dei fedeli come una morsa ipnotica.
La musica di Poledouris tuona come un coro di antichi dei guerrieri, ogni nota un inno alla battaglia che risuona nelle ossa. Le scene di combattimento esplodono sullo schermo come tempeste di acciaio e carne, mentre la vendetta di Conan si compie in un crescendo di violenza primordiale.
Il finale corona l'epica con la decapitazione di Doom, mentre il sangue cola sulle scale del tempio come libagione agli dei della guerra. Conan siede pensieroso, la sua vendetta compiuta pesante come la corona che un giorno porterà.
Giudizio critico
Conan il Barbaro rappresenta l'apice del fantasy cinematografico violento degli anni '80. Con un budget di 20 milioni di dollari, il film incassò oltre 100 milioni a livello mondiale, definendo un nuovo standard per il genere. L'opera di Milius trasforma il personaggio di Howard in un'icona cinematografica, mescolando violenza, misticismo e una sorprendente profondità filosofica.