Chi è Cthulhu

Dai miti di Yog-Sothoth ai pettegolezzi di Arkham: Cthulhu, Lovecraft e le chiacchiere cosmiche di Madama Celestina

Salve a voi, o lettori dal palato fine e dall'animo curioso, voi esploratori di biblioteche polverose e cacciatori di misteri che si celano tra le righe di antichi tomi! Oggi, Madama Celestina vi accompagna in un viaggio vertiginoso tra abissi cosmici, divinità dimenticate e il bizzarro genio di un certo Howard Phillips Lovecraft. Preparatevi: si ride, si tremola e, se siete sfortunati, si perde qualche briciolo di senno!

Howard Phillips Lovecraft: Un Misantropo con la Penna Inchiostrata di Stelle

Ah, Howard, Howard... che personaggio! Nato nel 1890, il buon Lovecraft non era certo l'anima delle feste. Immaginate un uomo pallido, magro, con lo sguardo fisso su un orizzonte che solo lui poteva vedere, probabilmente un orizzonte tentacolare e brulicante di orrori. Misantropo dichiarato, allergico al sole e con una propensione per la corrispondenza epistolare degna di un centralino telefonico, Lovecraft non era esattamente il vicino di casa ideale. Ma, o miei cari, che mente straordinaria!

Il nostro Howard non scriveva per denaro o per gloria (spoiler: era povero come una chiesa abbandonata in un racconto gotico). No, Lovecraft scriveva per dare sfogo a quelle visioni che gli infestavano la mente: visioni di mondi oltre il nostro, di creature che non conoscono morale o compassione e, soprattutto, di quell'insondabile orrore che è l'indifferenza dell'universo nei confronti dell'umanità. Insomma, un ottimista.

Ma ora, lasciamo che l'uomo scompaia dietro il sipario e concentriamoci sulla sua creazione più grande: il ciclo di Cthulhu e il pantheon di divinità primordiali che lo accompagna.

Cthulhu e Soci: Quando gli Dei ti Fanno Impazzire

Ed eccoci al cuore pulsante – o meglio, tentacolante – della nostra storia. Forse avete sentito parlare di Cthulhu, quella simpatica creatura metà polpo, metà drago, metà incubo (sì, tre metà: la geometria euclidea non si applica qui). Ma Cthulhu è solo la punta di un iceberg cosmico di divinità terrificanti, un pantheon che farebbe impallidire persino Zeus e compagnia bella.

Cthulhu: Il Dormiglione di R'lyeh

Cominciamo dal protagonista: Cthulhu, il Grande Antico che sonnecchia nei suoi appartamenti all-inclusive sotto l'Oceano Pacifico, precisamente nella città sommersa di R'lyeh. Ma attenzione: non è una pennichella qualsiasi. Cthulhu sogna, e nei suoi sogni comunica con i pochi (e sfortunati) umani abbastanza sensibili da percepirlo. "Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn", recita il celebre mantra degli adepti. Traduzione? "Nella sua dimora a R'lyeh, il morto Cthulhu attende sognando." Che poesia, vero?

Yog-Sothoth: L'Universo con le Chiavi di Casa

Passiamo ora a Yog-Sothoth, un'entità che farebbe sembrare un buco nero un giocattolo per bambini. Descritto come "tutto ciò che è, che era e che sarà", Yog-Sothoth non è propriamente un dio, ma piuttosto il tessuto stesso della realtà. Immaginate di provare a spiegare la fisica quantistica a un pesce rosso. Ora immaginate che il pesce rosso siate voi e che Yog-Sothoth sia la fisica quantistica. Esatto.

Nyarlathotep: L'Imbonitore Cosmico

E poi c'è Nyarlathotep, il "Caos Strisciante". Lui è il PR del pantheon: assume mille forme, viaggia tra i mondi, racconta storie, seduce, inganna e, in generale, si diverte a seminare caos. Pensate a un Loki cosmico, ma con meno simpatia e più propensione a distruggere interi sistemi solari.

Shub-Niggurath: La Madre dai Mille Capretti

Infine, per par condicio, diamo spazio a Shub-Niggurath, la divinità più fertile dell'universo. Conosciuta come "La Capra Nera dai Mille Capretti", è la madre di innumerevoli orrori che vagano per i vari angoli del cosmo. Non chiedetemi come funziona il suo albero genealogico; è più complicato di un romanzo di Proust.


Madama Celestina e i Racconti che Fanno Tremare

Ora, o miei curiosi, lasciatemi chiudere con una piccola anticipazione. Nella mia rubrica, vi condurrò per mano (o tentacolo, se preferite) attraverso alcune delle opere più iconiche del ciclo lovecraftiano.

Parleremo di La maschera di Innsmouth, dove scoprirete che non tutti i pesci vanno mangiati; di Dagon, un racconto breve ma intenso come un espresso al veleno; e di Il richiamo di Cthulhu, il testo che ha dato il via al culto del nostro dormiglione preferito. Senza dimenticare Colui che sussurrava nelle tenebre e Alle montagne della follia, due storie che vi faranno rivalutare la vostra prossima gita in montagna.



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