
C'era una Volta in America (Once Upon a Time in America, 1984, Sergio Leone)
Data di uscita: 28 settembre 1984 (Italia)
Regista: Sergio Leone
Musica composta da: Ennio Morricone
Sceneggiatura: Sergio Leone, Franco Ferrini, Enrico Medioli
Candidature: Golden Globe per la migliore colonna sonora originale
Con Elizabeth McGovern, James Woods, Robert De Niro, Treat Williams, Joe Pesci
Descrizione
New York emerge dalle nebbie dell'oppio come un miraggio di pietra e acciaio. Noodles attraversa decenni di memoria con lo sguardo velato dal peso dei ricordi, mentre il tempo si contorce come un serpente ferito. Il suo volto porta i segni di una vita consumata tra violenza e rimpianto.
Max domina le strade con la sua presenza magnetica e pericolosa. Il loro legame pulsa come una ferita mai rimarginata, nutrito da un tradimento che ha il sapore amaro del destino. Le loro ombre si allungano sui marciapiedi di una New York che divora i suoi figli più ambiziosi.
Deborah danza attraverso i ricordi di Noodles come un fantasma di grazia perduta. Il suo rifiuto brucia ancora dopo decenni, mentre il proibizionismo trasforma ragazzi di strada in re dell'illegalità. Carol porta con sé il profumo del pericolo, in un mondo dove la lealtà è moneta di scambio.
La violenza esplode con la precisione di una partitura musicale. Il sangue macchia l'asfalto mentre Morricone intesse note di straziante bellezza. «Perché ostinarvi a vivere, quando noi possiamo seppellirvi per $ 49.50?», sibila Max, e le sue parole gelano l'aria.
Il finale si dissolve nell'enigma di un sorriso. Noodles contempla il camion della spazzatura, testimone silenzioso di una vita consumata tra sogno e realtà, mentre New York continua a divorare le sue vittime.
Giudizio critico
Leone compone un'opera monumentale sulla memoria e il tradimento. La sua regia trasforma il gangster movie in poema visivo, dove il tempo diventa protagonista assoluto. De Niro e Woods creano un duetto di interpretazioni magistrali, mentre la fotografia di Tonino Delli Colli e le musiche di Morricone elevano ogni scena a dimensioni mitiche. Un'elegia sul tempo perduto che trascende i confini del genere.