
Acqua e Sapone (1983, Carlo Verdone)
Data di uscita: 27 ottobre 1983 (Italia)
Regista: Carlo Verdone
Musiche: Fabio Liberatori e Gaetano Curreri (brani degli Stadio)
Casa di produzione: Intercapital S.r.l
Costumi: Luca Sabatelli
Con Carlo Verdone, Florinda Bolkan, Natasha Hovey, Lella Fabrizi, Michele Mirabella, Fabrizio Bracconeri
Descrizione
Roma si distende pigra sotto il sole mentre Rolando Ferrazza vaga per le sue strade come un santo impostore, la tonaca che svolazza come una bandiera nera di inganni ben intenzionati. Il Collegio Nazareno si erge austero, testimone silenzioso di questa commedia degli equivoci dove il sacro e il profano danzano un valzer scomposto.
Sandy Walsh appare come una visione americana tra i sampietrini antichi, i suoi occhi azzurri riflettono l'innocenza che Rolando, nel suo delirio da falso "Don Spinetti", cerca disperatamente di proteggere. Il mondo della moda romana la circonda come una gabbia dorata, mentre sua madre Wilma tesse trame di successo con la precisione di un ragno in tailleur.
Le lezioni private diventano un teatro dell'assurdo, dove il latino maccheronico di Rolando si mescola a un inglese improvvisato, mentre la Sora Lella osserva questa pantomima con gli occhi saggi di chi ha visto troppa Roma per essere ingannata. «Ma nun staremo a fa' na cazzata?» - la sua voce roca taglia l'aria come una sentenza trasteverina.
Il patrigno Ted si aggira per l'EUR come un cowboy spaesato, mentre gli Stadio intonano melodie che sanno di giovinezza e primi amori. Le bugie di Rolando crescono come una torre di carte in un caffè di Via Veneto, finché la verità non esplode come un temporale estivo su una sfilata all'aperto.
Il finale si tinge di malinconia dolceamara, mentre gli aerei strisciano nel cielo romano come promesse non mantenute. Rolando resta solo con i suoi sogni, più puro nella sua disonestà di quanto molti lo siano nella loro rettitudine.
Giudizio critico
Acqua e Sapone rappresenta uno dei vertici della commedia italiana anni '80, dove Verdone riesce a fondere magistralmente la tradizione della commedia all'italiana con una sensibilità più moderna. Il film bilancia perfettamente elementi comici e drammatici, creando un ritratto tenero e spietato della società italiana dell'epoca. La regia di Verdone trasforma una storia potenzialmente scabrosa in una favola moderna sulla redenzione attraverso l'amore.