1997 - Fuga da New York (Escape from New York, 1981, John Carpenter)

Data di uscita: 15 ottobre 1981 (Italia)

Regista: John Carpenter

Sequel: Fuga da Los Angeles

Budget: 6 milioni USD

Sceneggiatura: John Carpenter, Nick Castle

Con Kurt Russell, Lee Van Cleef, Donald Pleasence, Isaac Hayes, Ernest Borgnine, Harry Dean Stanton


Descrizione

Manhattan si erge come un monumento alla follia umana, una prigione a cielo aperto dove i grattacieli svettano come lance spezzate contro un cielo color piombo fuso. Le strade, arterie malate di una metropoli in cancrena, pullulano di reietti che hanno fatto della violenza il loro credo.

In questo inferno di cemento e acciaio arrugginito, Jena Plissken si muove come un predatore ferito. Il suo occhio solitario scruta le ombre tra le macerie, mentre il governo gli ha iniettato nelle vene una condanna a tempo: microesplosivi che scandiscono i suoi battiti come un metronomo impazzito.

La missione è semplice quanto impossibile: salvare il Presidente precipitato nel cuore marcio della città-prigione. Carpenter orchestra questo delirio post-apocalittico con la precisione di un orologiaio sadico, mentre la sua colonna sonora elettronica pulsa nelle vene della città come sangue avvelenato.

«Pensavo che fossi morto!» gli urlano. «Lo sono» risponde Jena, la voce roca come ghiaia sotto gli stivali, incarnando un nichilismo che fa sembrare Nietzsche un ottimista. Tra ponti crollati e la Statua della Libertà che osserva impotente, la città diventa un labirinto dove ogni svolta potrebbe portare alla salvezza o alla dannazione.

Isaac Hayes regna su questo regno di follia come un monarca del caos, mentre Ernest Borgnine guida il suo taxi attraverso l'apocalisse come un Caronte metropolitano. La tecnologia primitiva del futuro immaginato lampeggia in verde fosforescente, testimone silenzioso di una modernità già obsoleta.

Giudizio critico

1997: Fuga da New York rappresenta l'apice del cinema distopico degli anni '80, dove Carpenter fonde azione e critica sociale in un cocktail esplosivo. Il film, realizzato con un budget limitato, trasforma le limitazioni tecniche in punti di forza stilistici. La performance iconica di Kurt Russell come Jena Plissken definisce l'archetipo dell'antieroe moderno, mentre la visione di una New York trasformata in prigione anticipa decenni di ansie urbane. La colonna sonora minimalista di Carpenter è diventata un riferimento imprescindibile per il synthwave contemporaneo.

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