
I 10 Film tra i più Bizzarri della Storia del Cinema
Il cinema è stato spesso un mezzo per esplorare l'assurdo, il surreale e l'inconcepibile. Alcuni registi si sono spinti oltre i confini della narrazione tradizionale, creando opere che sfidano la logica, sconvolgono lo spettatore e offrono esperienze cinematografiche uniche. In questo articolo esploreremo dieci tra i film più bizzarri mai realizzati, analizzando non solo la loro stranezza estetica e narrativa, ma anche il loro impatto culturale e il significato più profondo dietro la loro apparente follia.
1. The Holy Mountain (1973) – Alejandro Jodorowsky
Un viaggio mistico tra simbolismo e provocazione
Se c'è un regista che incarna il cinema bizzarro nella sua forma più estrema, quello è Alejandro Jodorowsky. The Holy Mountain non è solo un film, ma un'esperienza visiva e spirituale che travalica i confini della narrazione tradizionale.
La trama, per quanto possa essere riassunta, segue un ladro che assomiglia a Gesù, il quale, dopo una serie di eventi surreali, viene guidato da un alchimista (interpretato dallo stesso Jodorowsky) in un viaggio iniziatico. L'obiettivo è raggiungere la Montagna Sacra, dove risiedono nove saggi che controllano il destino dell'umanità.


Tuttavia, ciò che rende The Holy Mountain un film incredibilmente strano non è tanto la storia, quanto la sua esecuzione: ogni scena è un quadro surrealista in movimento, un insieme di immagini psichedeliche, allegorie religiose e critiche alla società moderna. Vengono mostrati rituali esoterici, sacrifici simbolici e scene cariche di erotismo e violenza, il tutto accompagnato da una colonna sonora ipnotica.
Il contesto di produzione e il significato nascosto
Jodorowsky sottopose il cast a un addestramento spirituale e mistico prima delle riprese, con sessioni di meditazione e uso di sostanze psichedeliche per amplificare la loro esperienza. Il film stesso è un viaggio allucinatorio che mette in discussione i dogmi religiosi, la mercificazione della spiritualità e il potere politico ed economico.
La sequenza finale, in cui viene rivelato che tutto ciò che abbiamo visto è solo un film, rompe la quarta parete in un modo che pochi altri film hanno osato fare. È un invito a guardare oltre l'illusione del cinema e della realtà stessa.
2. Tetsuo: The Iron Man (1989) – Shinya Tsukamoto
Un incubo cyberpunk tra carne e metallo
Se The Holy Mountain è un viaggio spirituale, Tetsuo: The Iron Man è un viaggio nel terrore industriale e nella fusione tra uomo e macchina. Diretto da Shinya Tsukamoto, questo film giapponese è un'opera claustrofobica e disturbante che esplora il rapporto tra corpo e tecnologia in modo viscerale.
La storia segue un uomo che, dopo un incontro con uno strano individuo ossessionato dal metallo, inizia a trasformarsi progressivamente in una creatura biomeccanica. Il suo corpo viene invaso da tubi e ingranaggi, mentre la sua mente precipita nella follia.


Stile visivo e impatto culturale
Girato in un bianco e nero sporco, con un montaggio frenetico e una colonna sonora martellante, Tetsuo: The Iron Man crea un senso di disagio costante. I movimenti della telecamera sono aggressivi, quasi epilettici, e le scene di trasformazione corporea ricordano gli incubi della Nuova Carne di David Cronenberg.
Il film è diventato un punto di riferimento per il cinema cyberpunk e ha influenzato registi come Darren Aronofsky e David Fincher. È anche considerato un precursore dello stile visivo di molti anime e videogiochi giapponesi contemporanei.
3. El Topo (1970) – Alejandro Jodorowsky
Il primo Midnight Movie della storia
El Topo è un western che sfida ogni convenzione del genere. Nonostante inizi come una classica storia di vendetta, il film si trasforma rapidamente in una parabola mistica carica di simbolismo religioso e filosofico.
Il protagonista, un pistolero vestito di nero, attraversa un deserto alla ricerca di quattro maestri della saggezza, ognuno dei quali rappresenta una diversa filosofia di vita. Dopo averli sconfitti, si ritrova in una comunità di emarginati e diventa il loro leader spirituale.


Un film che ha cambiato il cinema underground
Ritenuto il primo vero Midnight Movie, El Topo è stato proiettato a mezzanotte per un pubblico di nicchia e ha ottenuto un seguito di culto. La sua influenza è visibile in film come Mad Max e persino nelle opere di Quentin Tarantino.
4. Gummo (1997) – Harmony Korine
Un ritratto disturbante dell'America dimenticata
Gummo non ha una vera trama. È una collezione di istantanee di una cittadina devastata da un tornado, popolata da individui ai margini della società. Il film è un collage di scene di vita quotidiana, alcune delle quali profondamente inquietanti: bambini che uccidono gatti per soldi, una madre che offre la figlia in cambio di cibo, adolescenti che sniffano colla e si picchiano per divertimento.
Il film utilizza tecniche di ripresa sperimentali, mescolando pellicola 35mm con riprese amatoriali, creando un effetto grezzo e disturbante.


L'impatto culturale e il significato nascosto
Molti critici hanno interpretato Gummo come una riflessione sulla povertà e sull'alienazione sociale in America. Il regista Harmony Korine ha dichiarato di essere stato influenzato da documentari e film neorealisti, ma ha voluto spingersi oltre, creando un'opera che sfida ogni convenzione cinematografica.
5. The Greasy Strangler (2016) – Jim Hosking
Un incubo grottesco tra umorismo e disgusto
Se esiste un film che incarna il concetto di cinema volutamente sgradevole, quello è The Greasy Strangler. Diretto da Jim Hosking, il film combina orrore, commedia e assurdità in un mix che mette alla prova anche gli spettatori più abituati al cinema alternativo.
La trama segue Big Ronnie e suo figlio Brayden, due eccentrici uomini che gestiscono un tour turistico sulla storia della disco music. Ma Big Ronnie nasconde un segreto: di notte si cosparge di grasso e diventa "The Greasy Strangler", un serial killer che uccide le sue vittime in modi assurdi. Nel frattempo, la relazione tra padre e figlio si complica quando entrambi si innamorano della stessa donna.


Stile visivo e tono surreale
Il film è volutamente brutto, con colori saturi, recitazione sopra le righe e dialoghi imbarazzanti. Ogni scena sembra costruita per causare fastidio, tra nudità grottesche, cibo disgustoso e battute ripetute fino allo sfinimento.
L'effetto è quello di una commedia dell'assurdo che si trasforma in un'esperienza quasi ipnotica. Molti spettatori lo trovano insopportabile, mentre altri lo venerano come un capolavoro del trash consapevole.
6. Swiss Army Man (2016) – Daniels
Un cadavere multiuso e una storia di solitudine
Swiss Army Man è forse l'unico film in cui un cadavere flatulente diventa un personaggio principale. Diretto dal duo Daniels (Daniel Kwan e Daniel Scheinert), il film è una combinazione surreale di commedia, dramma e avventura.
Il protagonista Hank, interpretato da Paul Dano, è un naufrago sul punto di suicidarsi quando scopre il corpo di Manny (Daniel Radcliffe) sulla riva. Ben presto si rende conto che Manny, nonostante sia morto, possiede straordinarie abilità: le sue flatulenze lo fanno galleggiare come una moto d'acqua, la sua bocca può essere usata come una fontana, e le sue erezioni funzionano come una bussola.


Tematiche profonde sotto l'assurdità
Nonostante la premessa folle, il film è sorprendentemente toccante. Attraverso il rapporto tra Hank e Manny, il film esplora temi come la solitudine, il senso di colpa e il bisogno di connessione umana.
Le musiche delicate e la fotografia suggestiva contrastano con l'assurdità della situazione, creando un'atmosfera magica e malinconica.
7. Rubber (2010) – Quentin Dupieux
Uno pneumatico assassino e la rottura della quarta parete
Un film su un pneumatico dotato di poteri telecinetici potrebbe sembrare un'idea nata per scherzo, ma Rubber di Quentin Dupieux è molto più di una semplice assurdità.
La storia segue Robert, un pneumatico senziente che vaga per il deserto e fa esplodere le persone con la forza del pensiero. Ma la particolarità del film sta nel fatto che esiste un pubblico dentro il film stesso, un gruppo di spettatori che osserva gli eventi con binocoli, commentando la trama come se fosse una rappresentazione teatrale.


Una riflessione sul cinema e sulle aspettative dello spettatore
Il film è un esperimento metacinematografico che prende in giro le convenzioni narrative del cinema. La voce narrante afferma fin dall'inizio che molte cose accadono "senza motivo", e questa diventa la filosofia centrale del film.
L'assurdità della premessa è solo un pretesto per far riflettere il pubblico sulla natura del cinema e del coinvolgimento emotivo.
8. Hausu (1977) – Nobuhiko Obayashi
Un horror psichedelico tra incubo e favola
Hausu è un film dell'orrore giapponese che sfida ogni logica narrativa e visiva. Diretto da Nobuhiko Obayashi, il film segue un gruppo di ragazze che visitano una casa infestata, solo per essere attaccate da oggetti posseduti, gatti demoniaci e spiriti vendicativi.


Uno stile visivo unico e sperimentale
Ciò che rende Hausu così unico è il suo uso audace degli effetti speciali e del montaggio. Il film è pieno di colori accesi, animazioni dipinte a mano, sovrapposizioni visive e scene girate con tecniche sperimentali, creando l'effetto di un incubo infantile.
L'ispirazione per il film venne dalle storie di paura raccontate dalla figlia del regista, il che spiega il suo tono fiabesco e surreale. Nonostante l'apparente leggerezza, il film contiene scene di violenza assurda e momenti di pura follia visiva.
9. Funky Forest: The First Contact (2005) – Katsuhito Ishii, Hajime Ishimine, Shunichiro Miki
Un mosaico di follia senza una trama definita
Funky Forest è un film che sfida ogni tentativo di classificazione. Strutturato come una serie di sketch surreali, il film mescola commedia assurda, fantascienza, danza e animazione sperimentale.
Alcune delle scene più strane includono:
Un uomo che partorisce una creatura aliena dal proprio corpo.
Una ragazza che partecipa a un ballo scolastico con una creatura informe.
Un gruppo di persone che si esibisce in danze senza senso in una foresta.


Un'esperienza cinematografica senza logica
Il film non ha una vera trama, ma funziona come una sorta di esperimento visivo. È una delle opere più bizzarre mai realizzate nel cinema giapponese contemporaneo.
10. Visitor Q (2001) – Takashi Miike
Un film estremo che sfida ogni tabù
Takashi Miike è noto per il suo cinema provocatorio, ma Visitor Q è probabilmente il suo film più scomodo e disturbante.
La storia segue una famiglia estremamente disfunzionale che viene "aiutata" da un misterioso visitatore. Nel corso del film, assistiamo a necrofila, incesto, violenza domestica e situazioni al limite del grottesco.


Critica sociale o puro shock?
Molti considerano Visitor Q una satira estrema sulle dinamiche familiari e sulla società giapponese repressiva. Il film è girato in stile documentaristico, aumentando il senso di disagio.
Nonostante le sue tematiche disturbanti, il film ha ricevuto analisi accademiche che ne sottolineano la profondità sociologica.
Conclusione
Questi dieci film rappresentano il lato più bizzarro e sperimentale del cinema. Alcuni disturbano, altri affascinano, altri ancora lasciano lo spettatore senza parole. Ma tutti dimostrano che il cinema può essere qualcosa di più di una semplice storia: può essere un'esperienza sensoriale e concettuale che sfida ogni aspettativa.
Sasha Bazzov